Nella notte di sabato 25 ottobre “torna” l’ora solare: dormiremo un ora in più! Ma è un bene o un male? E perché è stata istituita l’ora legale? Scopriamolo in questo articolo.
Partiamo con un termine internazionale: DST – Daylight Saving Time , l’ora legale non è una prerogativa italiana ma mondiale, anche se solamente il 40% dei paesi adotta il sistema, e l’Italia è uno di quelli.
In Italia, l’ora legale viene adottata ogni anno per sfruttare al meglio le ore di luce durante la primavera e l’estate, mentre l’ora solare torna in vigore nei mesi più freddi.
Nel 2025, l’ultima domenica di ottobre (nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre) le lancette verranno spostate indietro di un’ora, segnando il ritorno all’oretta solare.
L’ora legale tornerà poi l’ultima domenica di marzo (nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025) con lo spostamento in avanti di un’ora.
Perché è stata istituita l’ora legale
L’idea di spostare le lancette per sfruttare più luce diurna non è affatto nuova. Già generazioni fa si notava come alzarsi più presto e anticipare le attività portasse a risparmiare energia.
In Italia, l’ora legale fu introdotta per la prima volta nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, con l’obiettivo di ridurre i consumi elettrici, in particolare per l’illuminazione.
Con la legge 503/1965, l’Italia stabilì l’utilizzo continuativo dell’ora legale: grazie a questa misura, si stima che l’Italia abbia risparmiato una notevole quantità di energia elettrica nel corso degli anni.
Il punto di vista spagnolo: verso l’abolizione del cambio dell’ora
La Spagna ha recentemente riacceso il dibattito europeo sull’utilità del cambio semestrale dell’ora. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato che “non ne vedo il senso”, chiedendo l’eliminazione del passaggio stagionale tra ora legale e solare.
Secondo quanto riportato, in un sondaggio europeo oltre l’80 % degli intervistati sarebbe favorevole all’abolizione del cambio dell’ora.
Tra i motivi principali della richiesta spagnola troviamo:
Il risparmio energetico che appare meno significativo rispetto al passato.
L’impatto negativo del cambio sull’orologio biologico e sui ritmi del sonno.
Una volontà più generale di semplificare la normativa sui fusi orari e di evitare confusione nei viaggi e nelle attività transfrontaliere.
Quali sono i vantaggi e le criticità dell’ora legale
I vantaggi principali dell’adozione dell’ora legale
Durante i mesi con ora legale, la luce del giorno si estende nelle ore serali, rendendo più favorevoli le attività all’aperto, il turismo, le escursioni e le fotografie in esterni.
Possibilità di risparmio energetico (l’illuminazione serale si attiva più tardi).
Per chi visita l’Italia, giornate più lunghe significano più tempo utile per godersi paesaggi, città e esperienze.
Criticità e dibattiti
Il ritorno all’ora solare significa che al pomeriggio presto farà buio prima: se pianificate attività all’aperto è importante tenerne conto.
Il passaggio di orario può generare disturbi nei ritmi biologici: sonnolenza, difficoltà di concentrazione, alterazione del sonno.
Alcuni settori (agricoltura, trasporti, persone anziane) sollevano critiche sull’effettiva utilità del sistema attuale.
Come sottolineato dalla Spagna, l’ora legale può non avere più la stessa efficacia nel contesto attuale (efficienza energetica, abitudini digitali, climatizzazione) e pertanto si valuta se abbandonarla.
Conclusione
Il passaggio tra ora solare e ora legale è una convenzione che magari notiamo ogni anno, ma che ha implicazioni concrete per tutti noi .
Da un lato, l’estensione della luce serale è un vantaggio per chi ama esplorare, fotografare e vivere esperienze all’aperto. Dall’altro, il cambiamento orario comporta adattamenti e qualche potenziale inconveniente.
Con la Spagna che spinge verso l’eliminazione del cambio semestrale, il dibattito è più vivo che mai e anche chi visita l’Europa potrebbe dover presto abituarsi a un orario “fisso” tutto l’anno.
In definitiva, è un bene o un male? Dipende dal tuo stile di vita, dai tuoi orari e dal modo in cui ami vivere il tempo. Ma fatto sta che essere consapevoli del “quando” e del “come” può fare la differenza in termini di esperienza di viaggio.
