L’esistenza del vino Chianti, apprezzato e distribuito in tutto il mondo, si deve agli Etruschi: fu infatti questo popolo, intorno al VI Secolo A.C. A coltivare le prime vigne in questa zona.

Le ricche vigne che si estendevano tra Firenze, Siena ed Arezzo, furono poi preservate dai Romani e dai monaci che insieme alla vite svilupparono anche la coltivazione dell’olivo. Alcune pergamene del 913 ritrovate nella Chiesa di Santa Cristina a Lugignano sono la testimonianza del nome Chianti ma solo nel XII Secolo, sulle scia del lavoro dei monaci iniziarono a sorgere le prime casate grandi produttrici di vino, tra questi i Ricasoli e gli Antinori.

Nel 1927 alcuni produttori si unirono nel Consorzio del Vino Chianti, attivo oggi con oltre 2500 produttori che coltivano oltre 13000 ettari di vigneti per una produzione di 80 milioni di litri di vino Chianti all’anno.

Con il Chianti Classico si identifica una specifica produzione che oltre alla zona di provenienza indica anche la percentuali di vitigni presenti.

Il Chianti è infatti prodotto con una percentuale minima del 80{892f4b1edb290cef6117b3a617bf082cdbefa0c3621f6f43c6ad01ca409cc2bf} di Sangiovese e altri vitigni a bacca rossa. Il vino Chianti, inoltre, se invecchiato 2 anni, ottiene la qualifica a Chianti Riserva, denominazione che indica il consumo solo dopo il secondo anno successivo al 1° gennaio successivo all’anno in cui è avvenuta la raccolta delle uve.

La denominazione DOCG, introdotta nel 1967 ha poi integrato l’indicazione delle coltivazioni specifiche, sul mercato si può quindi trovare il Chianti dei colli Aretini, dei colli fiorentini, dei colli senesi, delle colline pisane, il Chianti di Montalbano, di Rufine e di Montespertoli.

Questo vino apprezzato in tutto il mondo da il meglio di sé se accompagnato con carni rosse cucinate alla griglia, selvaggina e formaggi stagionati. Per apprezzarne il gusto nella zona di produzione non mancano certo gli agriturismi e le prestigiose cantine, metà esclusiva di un turismo eno gastronimo di elitè.

Oltre il Chianti, sicuramente il Brunello di Montalcino e la Vernaccia di San Gimignano sono dei vini che, se visitate la Toscana, non potrete fare a meno di gustare.

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