Visitare Orbetello: piccolo comune situato tra l’Argentario e la Laguna di Orbetello.

A circa 40 km dal capoluogo di provincia Grosseto, nel cuore della laguna omonima (interessante riserva naturale), sorge Orbetello, comune toscano di poco più di 15.000 abitanti ed esteso su una superficie complessiva di 227 chilometri quadrati, per una densità abitativa 66 ab./kmq.

Una strada costruita su un terrapieno collega questa piccola ma apprezzatissima località balneare al Monte Argentario: lo stesso pezzo di terra, tra l’altro, divide la Laguna di Orbetello in due, ovvero in Laguna di Ponente e Laguna di Levante.

Da un punto di vista fisico, Orbetello è caratterizzata da una notevole varietà: verso il mare, la zona umida della laguna è delimitata da due tomboli, della Feniglia e della Giannella, a loro volta contraddistinti da vaste spiagge e pinete.

A mano a mano che ci si avvicina ai rilievi di Talamone e Ansedonia, invece, l’accesso alla spiaggia diventa più difficoltoso, di pari passo con l’aumento della costa rocciosa, mentre l’entroterra cittadino ospita numerose macchie di vegetazione, inframmezzate da zone pianeggianti coltivate e terreni brulli.

Cosa visitare e vedere a Orbetello

La città di Orbetello ospita numerose opere di architettura civile e religiosa, alcune delle quali anche di notevole valore estetico. Tra le prime, è impossibile non menzionare il Palazzo del Podestà, situato nella centralissima Piazza Eroe dei due Mondi, con la maestosa Torre dell’Orologio.

Suggestivo è anche il Mulino Spagnolo, unico superstite di nove mulini costruiti dagli spagnoli nel XV secolo; si presenta di forma circolare ed è ben visibile dal ponte che collega Orbetello all’Argentario.

Orbetello, il Mulino Spagnolo

Per quanto riguarda le opere di arte sacra, quella più conosciuta e visitata è senza dubbio il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, edificato sui resti di un tempio etrusco e preceduto da una breve gradinata che dà direttamente su Piazza della Repubblica. All’epoca spagnola risale anche la Chiesa di San Francesco da Paola, sulla cui facciata sono visibili chiaramente i segni del retaggio iberico.

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