Corinaldo è un piccolo comune delle Marche situato nella provincia di Ancona.

È famoso per la Festa dei Folli e la Festa delle Streghe, che si celebrano rispettivamente a fine aprile e nel mese di ottobre. Inoltre i fedeli della Chiesa cattolica associano a Corinaldo la figura di Maria Goretti, la Santa che la Chiesa ricorda il 6 luglio. Come tanti altri paesi della regione marchigiana, anche il centro di Corinaldo è inserito all’interno di una cinta muraria ben conservata e che risale al XIV secolo.

La Piaggia

Il simbolo di Corinaldo è La Piaggia, la scalinata di 100 gradini che mette in comunicazione il centro storico con il resto del paese. Su entrambi i lati si affacciano numerose abitazioni in mattone, capaci di conferire alla città un’atmosfera tipicamente medievale prima ancora di raggiungere il centro. A metà circa della scalinata è presente il Pozzo della Polenta, chiamato così per la leggenda del sacco di farina nel pozzo. La tradizione vuole che un uomo che trasportava un sacco di farina sulle spalle si fermò in prossimità del pozzo per riprendere fiato. Il sacco cadde dentro il pozzo e, sempre secondo la leggenda, l’uomo scese giù per recuperarlo. Trascorse diverso tempo prima che l’uomo uscisse dal pozzo con il sacco di farina. Per questo motivo, le donne del paese sospettarono che l’uomo stesse in realtà mangiando la polenta. Da qui è nato anche il soprannome Polentari, spesso accostato agli abitanti di Corinaldo. Inoltre, la leggenda è divenuta così popolare da dare vita al famoso evento Contesa del Pozzo della Polenta.

Santuario di Santa Maria Goretti

Corinaldo ha dato i natali a Maria Goretti, canonizzata dalla Chiesa cattolica in Piazza San Pietro nell’anno 1950 dal pontefice Pio XII. Oggi Corinaldo ospita in il Santuario di Santa Maria Goretti, dove sono conservate le sue reliquie. Tra queste figura anche l’osso del braccio di Maria, lo stesso su cui si riversò la violenza del suo assassino. Maria Goretti morì all’età di 11 anni, dopo aver subito un tentativo di stupro da parte di un ragazzo di 18 anni dell’Agro Pontino (dove si era trasferita intanto la famiglia della giovane). Prima di spirare, Maria Goretti perdonò il ragazzo. Condannato a 30 anni di carcere, il giovane si convertì dopo aver sognato Maria e ascoltato da lei che l’avrebbe raggiunto in Paradiso. Dopo essere uscito dal penitenziario, la prima cosa che fece fu chiedere il perdono alla madre della giovane che aveva ucciso 30 anni prima.

Casa di Scuretto

Salendo la scalinata della Piaggia, arrivati a metà si entra in un vicolo sulla sinistra che conduce alla Casa di Scuretto. In realtà, anziché un’abitazione completa si tratta soltanto di una facciata. All’origine della sua notorietà c’è un’altra storia, molto conosciuta tra gli abitanti del paese come la leggenda che ha reso famoso il Pozzo della Polenta. Si narra che un tempo Gaetano, l’ex ciabattino di Corinaldo e soprannominato Scuretto per via della sua passione smodata per il vino, avesse speso tutto il proprio denaro nelle osterie. Oltre ai suoi soldi, Scuretto sperperò anche il denaro ricevuto dal figlio per la costruzione di una casa. Il figlio del ciabattino all’inizio fu all’oscuro di tutto, dal momento che viveva nelle Americhe e non poteva dunque controllare di persona l’avanzamento dei lavori della nuova abitazione. Un giorno il figlio domandò a Scuretto di inviargli per posta le foto della casa. A quel punto, il ciabattino decise di erigere soltanto la facciata con le finestre, inviando una foto di lui mentre era affacciato da una di esse. Alla vista della foto, il giovane non si fece trarre in inganno e bloccò immediatamente il finanziamento della casa. Così Scuretto si ritrovò senza più una lira e senza più la possibilità di recarsi in osteria per bere il suo vino. Inoltre il povero ciabattino non ebbe nemmeno più i soldi per completare l’abitazione, di cui è rimasta oggi soltanto una facciata. Nonostante ciò, insieme alla Piaggia e al Pozzo della Polenta, la Casa di Scuretto è divenuta nel corso degli anni una delle attrazioni più fotografate dai visitatori di Corinaldo.

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