Secondo comune per estensione territoriale e secondo dopo Bologna per abitanti con circa 70.000 residenti, Imola è un importante centro della Romagna.

A Imola si può respirare il carattere romagnolo e l’unico luogo in cui si può vivere la tradizione motoristica italiana essendo la patria della Ferrari e dell’automobilismo di casa nostra di cui l’autodromo di Imola ne è la testimonianza più evidente.

Imola sorge sui resti di un antico villaggio di età villanoviana, sono state infatti ritrovate 77 tombe nella zona di Monte Castellaccio che sono la più importante testimonianza della presenza di antiche civiltà Umbre.

Gli Etruschi arrivarono in questa zona nel V Secolo A.C, 2 secoli più tardi la Romagna venne interessata dall’espansione dell’Impero Romano che migliorarono l’antica via etrusca, oggi Via Emilia e romanizzarono la valle. Durante il Medioevo Imola fu attraversata da diversi conflitti, contro i Ravennati, i Faentini e i Bolognesi, fino al 1080 quando la città formulò il suo primo Statuto Comunale. Nel 1159 Imola dichiarò fedeltà all’Imperatore, Federico I Barbarossa si recò in città per il giuramento.

Quando Imola divenne Ghibellina, Faenza e Bologna, importanti città dei Guelfi, ritornarono ad attaccare la città e subirono pesanti sconfitte.

Governata sino al 1471 da Taddeo Manfredi, nel 1477 la città passò nelle mani di Caterina Sforza, importante personaggio che legò le sue sorti a quelle della città.

La sposa di Girolamo Riario, abile governatrice e astuta politica allargò i suoi domini anche su Forlì, prima di cadere sotto l’avanzata di Cesare Borgia. Sotto il controllo della Santa Sede, a partire dal 1504, Imola continuò a crescere consolidandosi come importante centro della Romagna.

Del periodo Medievale si possono ammirare i numeri castelli e palazzi, la Rocca Sforzesca su tutte, il Castello che nel XV Secolo venne fortificato sotto l’attenta guida di Gian Galeazzo Sforza, il Palazzo Vescovile e il Borgo della Pieve di Sant’Andrea.

Numerosi anche gli edifici religiosi, dalla Cattedrale di San Cassiano Martire alle Chiese di San Domenico, di Santo Spirito, di Santa Maria dei Servi e di Santa Maria in Regola.

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