Arroccata sulle rive del fiume Natisone in provincia di Udine, Cividale è un comune di fondazione romana, la cui origine si deve niente meno che a Giulio Cesare, conquistatore dell’entroterra friulano: nonostante il notevole sviluppo urbano, che l’ha portata a superare i 10.000 abitanti, Cividale del Friuli conserva ancor oggi un aspetto nobile e austero, riconducibile alla sua importanza strategica nelle età passate.

Storia di Cividale

Cividale venne fondata nel I secolo a.C. dall’allora proconsole Giulio Cesare, che le attribuì il nome, poi esteso all’intera regione, di Forum Iulii: data la sua importanza strategica sul torrente Natisone, Cividale del Friuli conobbe da subito un intenso sviluppo urbano ed economico, che ne determinò la sua elezione a capitale del ducato longombardo del Friuli.

Nell’VIII secolo, per sfuggire alle incursioni bizantine, l’allora patriarca di Aquileia Callisto decise di traferire proprio a Cividale la sede episcopale, contribuendo all’ulteriore fioritura della città, che mantenne il suo ruolo di capitale anche sotto il dominio dei Carolingi: all’interno delle sue mura sorsero allora imponenti monasteri e palazzi civili, residenze protoborghesi e torri militari, le cui testimonianze caratterizzano tutt’oggi il centro urbano.

La decadenza economica di Cividale iniziò nel Cinquecento, allorché la città fu costretta dalla pace di Worms (1530) a cedere la gastaldia di Tolminio all’Impero Asburgico, perdendo così il controllo sulle ricche miniere di mercurio d’Idria: la successiva faida tra le famiglie nobiliari locali aggravò ulteriormente la sua precaria condizione, decretandone un sensibile ridimensionamento anche a livello politico, che non impedì però all’amministrazione cittadina di continuare ad abbellire la città, chiamandovi ad operare i più importanti artisti dell’epoca, come Palladio o Palma il Giovane.

Entrata a far parte dei domini austriaci con il trattato di Campoformido (1797), Cividale tornò in mani italiane dopo la terza guerra d’indipendenza (1866), ma subì pesanti danneggiamenti durante i due conflitti mondiali, allorché fu teatro di importanti scontri non soltanto internazionali, ma anche all’interno della stessa popolazione italiana, tra fascisti e osovani. In seguito a queste vicende belliche, Cividale del Friuli fu decorata al Valor Militare per la Guerra di Liberazione: dal 2013 è inoltre stata dichiarata Patrimonio Nazionale dell’Unesco.

Cosa vedere a Cividale del Friuli

La visita di Cividale inizia dal suo centro storico, Piazza del Duomo, sormontata dalla rigorosa Basilica di Santa Maria Assunta: eretta tra il XV e il XVIII secolo, la cattedrale s’impone con la sua superba facciata in pietra biancareca, che ben risponde ai dettami luministici dell’allora dominante stile gotico. All’interno è custodita la preziosa Pala d’altare in argento di Pellegrino II, a buon diritto ritenuta uno dei capolavori dell’oreficeria italiana medioevale.

L’attiguo Museo cristiano ospita il Battistero di Callisto, in pianta ottogonale, con ricercate decorazioni scultoree testimoni della pratica plastica altomedievale, caratterizzata da un rilievo bidimensionale fortemente astratizzante, debitore del calligrafismo miniatorio: esemplare in tal senso il magnifico altare del duca Ratchis in pietra del Carso, realizzato tra il 737 e il 744, che viene indicato come una delle più importanti testimonianze scultoree della Rinascenza liutprandea.

Su piazza Duomo si affacciano quindi alcuni prestigiosi palazzi rinascimentali, come Palazzo Nordis e Palazzo dei Provveditori Veneti, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale, il quale venne costruito nel 1565 probabilmente su progetto del celebre architetto vicentino Andrea Palladio.

Attraverso la principale via cittadina, Corso Mazzini, si accede all’elegante piazza Paolo Diacono, sede di un pittoresco mercato alimentare, circondata da interessanti edifici di varie epoche: un tempo sorgeva qui anche la casa del famoso storico longomborardo che dà il nome alla Piazza, ricordata oggi da una lapide.

All’interno delle imponenti mura di fortificazione, che racchiudono le monumentali porte d’accesso alla città, meritano quindi la visita altri edifici minori, dove sono però custoditi inattesi tesori: la chiesa San Francesco, quella di San Pietro ai Volti con una preziosa pala di Palma il Giovane, la chiesa di San Silvestro e San Valentino arricchita da un soffitto completamente affrescato, il famosissimo Tempietto Longobardo dell’VIII secolo e l’Ipogeo Celtico, Palazzo Pontotti-Brosadola dallo splendido scalone marmoreo del Settecento, che conduce ad un salone da ballo conservante integro un ciclo di affreschi dedicato ad esaltare le glorie dell’imperitura eleganza di Cividale.

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