L’altopiano del Cansiglio e la foresta che lo circonda è un ambiente da conoscere e proteggere.

Tra la regione Veneto (provincia di Treviso e provincia di Belluno) e il Friuli Venezia Giulia (provincia di Pordenone) si trova un territorio ricco di storia e preziosissimo dal punto di vista ambientale:  l’altopiano del Cansiglio e la foresta del Cansiglio. Scopriamo in questo articolo qualcosa di più su questo territorio.

Geografia del Cansiglio

Dalla pianura veneto-friulana (estrema propaggine orientale della pianura  Padana) si sale rapidamente fino a 1000 metri di quota: improvvisamente, dopo aver attraversato faggete e conifere, comparirà l‘altopiano del Cansiglio, piatto e verde ma circondato da una fitta foresta, per buona parte utilizzato a pascolo per mucche o pecore.

E’ una zona molto amata dagli amanti della natura grazie alla bellezza della sua vegetazione e per la presenza di numerosi animali, primi fra tutti i cervi che nel periodo degli amori (fine settembre/ottobre) con i loro richiami (i bramiti) rendono l’atmosfera di queste zone ancora più speciale. Negli ultimi anni anche il lupo ha iniziato a insediarsi nella zona, attratto sicuramente dalla grande presenza di ungulati (cervi e caprioli) . E’ segnalata anche la presenza dell’orso bruno.

La foresta del Cansiglio

Il Cansiglio possiamo dividerlo in due parti distinte, una costituita dal suo altipiano e un’altra costituita da tutta la splendida foresta che lo circonda e lo protegge.

Raggiungere il Cansiglio

Dal Friuli Venezia Giulia si può raggiungere il Cansiglio tramite la SP 61 tra Caneva e Sarone: è una strada ricca di tornanti, che porta in breve tempo in quota, fino a raggiungere il Pian del Cansiglio (che si trova per buona parte nel Veneto).

Da Fregona, in Veneto, parte la SP 422 , la “Via del Cansiglio“, che porta anch’essa fino all’altipiano.

SP 422 – Via del Cansiglio
Una suggestiva immagine della Piana del Cansiglio con la nebbia

Dalla località “La Briglia“, nei pressi di Fregona, partono diversi sentieri tra cui la diretta che porta al Monte Pizzoc (1.565 m s.l.m , Prealpi Trevigiane), il monte più alto del Cansiglio alla cui base troviamo il rifugio Vittorio Veneto.

Cervi nella foresta del Cansiglio

Se siete nella zona dell’Alpago potete raggiungere il Cansiglio da Spert, arrivandoci o da Farra d’Alpago (magari dopo aver visitato il lago di Santa Croce) o da Tambre.

Se siete in camper potrete approfittare dei servizi dell’area di sosta camper “Cansiglio”, situata dopo il rifugio Santo Osvaldo (30 posti camper), area dotata di carico/scarico e allacciamento per la corrente.

L’altopiano del Cansiglio

L’altopiano del Cansiglio (o Pian del Cansiglio) è, fisicamente, una conca carsica circondata dalle foreste (faggi e aghifoglie) e dai monti del massiccio del Cavallo a est, dal monte Costa, Cima Valsotta, Millifret e Pizzoc a sud-ovest. Questi ultimi lo separano dalla Val Lapisina, valle che da Vittorio Veneto va fino al lago di Santa Croce (Alpago) e dal Nevegal.

Il fenomeno del carsismo fa si che il territorio del Cansiglio si ricco di doline, grotte e inghiottitoi come il Bus de la Lum (-180 m), il Bus della Genziana (-585 m) e l’Abisso del Col della Rizza (-794 m).

La foresta del Cansiglio

La foresta del Cansiglio costituisce una importantissima risorsa ambienta per la regione Veneto e per il Friuli Venezia Giulia: questa circonda l’altopiano del Cansiglio e  si estende per 7.000 ettari.  La foresta è costituita da faggi, abete bianco, abete rosso, betulle. In autunno la foresta si tinge con i caldi colori del foliage.

Cansiglio, vista sulle montagne circostanti

Era l’antica Foresta dei Dogi, ineguagliabile fonte di legname per Venezia (che nelle giornate limpide si può intravedere dal monte Cavallo, in Friuli Venezia Giulia), materiale necessario per la costruzione di tutte le imbarcazioni della flotta della Serenissima e per la costruzione di Venezia stessa.

Il faggio è stato anche la materia prima della popolazione dei Cimbri per la realizzazione delle loro scatole.

Nella foresta trovano ospitalità un gran numero di cervi: questi, in ottobre, durante il periodo degli accoppiamenti si fanno sentire con i loro richiami.

II Cimbri del Cansiglio

I cimbri erano una popolazione di origine germanica (forse celtica) che, intorno al II secolo AC, invasero il territorio della Repubblica romana per poi venir sconfitti nella battiglia di Campi Raudii (battaglia di Vercelli) nel 101 AC.  Sembra che, nella loro ritirata, alcuni gruppi si siano rifugiati nei territori di quello che è adesso l’Altopiano dei Sette Comuni: da uno di questi, Roana (Robàan o Rowaan in cimbro, Roone nella variante locale), agli inizi del 1800, un piccolo gruppo è migrato nell’area del Cansiglio dando luogo ad una popolazione stabile, dedita specialmente alla lavorazione del legname.

Nella piana del Cansiglio troviamo i villaggi cimbri di Vallorc, Le Rotte, Pian Osteria, Campon e Pich Veci.

Il MUC, Museo dell’Uomo in Cansiglio

Alla affascinante cultura dei Cimbri del Cansiglio è stato dedicato un museo, situato a Pian Osteria, il MUC: museo etnografico e di cultura cimbra, il museo dell’uomo in Cansiglio.

Sviluppato su tre piani il MUC , voluto e curato dall’Associazione culturale Cimbri del Cansiglio, è un luogo che permette di conoscere l’attività dei cimbri nel Cansiglio, della loro attività di “scatolatori” e di profondi conoscitori dell’ambiente della foresta.  

Attrezzi per la lavorazione del legno dei Cimbri

Oltre ai cimbri nel MUC si trovano interessantissime testimonianze della presenza dell’uomo già nel neolitico e del profondo interesse che la Repubblica di Venezia, la Serenissima, aveva verso le foreste del Cansiglio, da cui ricavava parte del legname che veniva utilizzato per la costruzione di navi e per la costruzione della stessa città di Venezia.

Ai Cimbri e ai loro villaggi è dedicato un percorso, l’Antico Troi dei Cimbri.

Troi dei Cimbri
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