Generalmente associamo il periodo natalizio alla felicità e alla gioia… ma una figura demoniaca si materializza nella notte, incutendo paura e timore: è il krampus, malefica creatura legata alla leggenda di San Nicolò.

Nel vasto panorama delle tradizioni natalizie, la figura del Krampus emerge come un’intrigante e oscura controparte “malvagia” rispetto alla benevola figura di San Nicolò santo che si festeggia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre.

Krampus: sembrano uscire da qualche portale infernale in questa foto di Mauro Bernazza (Cave del Predil)

Il Krampus è spesso rappresentato come una creatura antropomorfa con zampe caprine, corna ricurve, e una lunga lingua rossa. Indossa catene che simboleggiano la sua prigionia, e talvolta tiene in mano ramoscelli di betulla o un fascio di verghe, pronti a essere usati per castigare i monelli. Il suo compito principale è quello di punire i bambini cattivi, mentre San Nicolò (figura che possiamo associare, visto il ruolo, a Babbo Natale) si occupa di premiare quelli buoni.

Krampus a Cave del Predil, foto di Mauro Bernazza

Con le corna ricurve, la lingua penzolante e il sacco sulle spalle, Krampus incute timore nei cuori di coloro che hanno trasgredito durante l’anno. Ma chi è realmente Krampus, e quale è la sua storia?

L’Origine del mito dei Krampus e il legame con San Nicolò

La figura del Krampus affonda le sue radici nelle tradizioni popolari dell’Europa centrale, in particolare in Germania, Austria e nazioni circostanti, tra cui ovviamente l’Italia (in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige). Il termine “Krampus” deriverebbe dall’antico alto tedesco “Krampen“, che significa artiglio o artiglio curvo. La sua storia è intrecciata con quella delle festività natalizie, anche se la sua natura è ben distante dalla generosità di San Nicolò: mentre San Nicolò è noto per la sua generosità e il suo spirito caritatevole, Krampus rappresenta un lato più oscuro e punitivo delle festività.

Krampus a Rutte Piccolo, foto di Mauro Bernazza

La leggenda narra che un demone si era “infiltrato” tra dei giovani che, travestiti con pelli di pecora e nascosti da maschere, andavano in giro per i paesi di montagna a far razzie, protetti dall’anonimato. A un certo punto questi si accorsero della diabolica presenza, riconoscibile dagli zoccoli caprini. Venne chiesto l’aiuto del vescovo San Nicola che riuscì a rendere il Krampus suo schiavo.

Krampus a Cave del Predil, foto di Mauro Bernazza

La festa di San Nicolò, celebrata il 6 dicembre, è spesso associata alla tradizione di donare regali ai bambini buoni. San Nicolò è considerato un santo patrono dei bambini e dei marinai, e la sua figura è venerata per gli atti di benevolenza e carità che ha compiuto durante la sua vita.

Krampusnacht, d’altra parte, è la notte del 5 dicembre, la vigilia della festa di San Nicolò. In questa notte, secondo la tradizione, Krampus emerge dalle tenebre per punire i bambini cattivi. Mentre San Nicolò premia i bambini con doni, Krampus li spaventa con il suo aspetto spaventoso e può anche “punirli” con ramoscelli o verghe.

Krampus a Rutte Piccolo. Foto di Mauro Bernazza

Il legame tra San Nicolò e Krampus può essere visto come una rappresentazione simbolica della dualità presente nella natura umana: la generosità e la bontà di San Nicolò contrapposte al lato oscuro e punitivo di Krampus.

In alcune comunità, le celebrazioni coinvolgono processioni in cui San Nicolò e Krampus appaiono insieme, simboleggiando il contrasto tra il premio per il comportamento virtuoso e la punizione per quello cattivo durante l’anno: nelle sfilate abbiamo San Nicolò seguito dai Krampus.

La Notte di Krampus, la “Krampusnacht”

In molte comunità, la notte dei Krampus, chiamata “Krampusnacht,” si celebra il 5 dicembre, la vigilia della festa di San Nicola. In questa notte, le strade si riempiono di figuranti travestiti da Krampus che vagano per le città spaventando chiunque si trovi sulla loro strada. È una festa che unisce la tradizione, il folklore e un pizzico di divertimento oscuro.

Le radici di Krampus possono essere fatte risalire a antiche tradizioni pagane e mitologiche. Alcuni studiosi suggeriscono che la figura di Krampus possa essere collegata a creature mitologiche legate al dio pan, mentre altri vedono in lui l’incarnazione di spiriti della natura o delle forze oscure.

Krampus, sullo sfondo gli edifici delle miniere delle cave del Predil. Foto di Mauro Bernazza

Negli ultimi anni, Krampus ha conosciuto una sorta di rinascita culturale. La sua immagine è stata adottata in eventi di festa, parate, e addirittura in film e programmi televisivi che esplorano il lato più oscuro delle festività natalizie. La sua popolarità ha superato i confini europei, diventando un’icona di dimensioni globali.

Krampus a Rutte Piccolo. Foto di Mauro Bernazza

In conclusione, Krampus è molto più di una semplice figura folkloristica; è un personaggio che incarna il lato oscuro e punitivo delle festività natalizie. La sua storia offre uno sguardo affascinante sulle tradizioni popolari, mitologiche e culturali che si intrecciano nel corso dei secoli, mantenendo vive le leggende di creature oscure che vagano nelle notti invernali. Che tu lo temi o lo celebri, Krampus continua a essere una parte intrigante del panorama natalizio.

Dove vedere i Krampus Italia?

E’ possibile assistere alle “sfilate” dei Krampus in varie località del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige.

In Italia i Krampus terrorizzeranno bambini e adulti a Tarvisio, Fusine (località nota per i Laghi di Fusine), Camporosso, Pontebba e Cave del Predil.

In Trentino Alto Adige li troveremo (sempre in compagnia di San Nicolò) a Dobbiaco, Merano, Sesto, Val Casies, Lana, Cortaccia,  Laives.

E a voi, i krampus fanno paura?

Si ringrazia Mauro Bernazza per le foto nell’articolo: potete trovare altri suoi lavori nel suo profilo Instagram o su FotoContest.

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