Uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus è il turismo che ha registrato danni molto severi e impossibili da recuperare. Da qualche parte però si deve ripartire.

Le persone devono riscoprire il piacere e la gioia di andare in vacanza, di scoprire posti nuovi, senza farsi attanagliare dalla paura del contagio.

Per far sì che ciò avvenga è necessario organizzarsi – a livello individuale, regionale e statale – per far passare il messaggio che ovunque si scelga di andare, in Italia, troverà una destinazione sicura, accogliente e ben organizzata.

Italia: destinazione sicura

La fiducia sarà un aspetto fondamentale per invogliare le persone a trascorrere le vacanze nel nostro Paese e l’impegno deve essere di tutti. Il singolo imprenditore può fare ben poco di fronte a un’emergenza sanitaria così importante.

Quest’anno si dovrà necessariamente puntare sul turismo locale e prevedere delle norme di distanziamento sociale, pulizia e sanificazione che garantiscano la sicurezza di tutti. Le strategie da mettere in atto possono essere tante ma passano tutte per il senso civico di ognuno di noi.

Foto di Moreno Boeron da Pixabay

È consigliabile viaggiare in auto e scegliere località vicine, anche nella propria regione di residenza che spesso nasconde tesori a noi sconosciuti.

Preferire delle vacanze destagionalizzate e quindi evitare i picchi di confusione, viaggiare in autunno oppure evitando i weekend. A chi opera nel turismo, spetta il compito di non avere strutture affollate che trasmettono poca sicurezza e sono potenzialmente rischiose.

Serve una strategia unica, un protocollo sanitario, che unisca Nord e Sud e tutte le attività presenti sul territorio, per creare un cerchio della fiducia, in primis per noi italiani e poi per i turisti stranieri, per garantire vacanze sicure e serene.

Il Governo darà certamente delle indicazioni precise e il primo banco di prova sarà, tra qualche mese, per gli stabilimenti balneari che dovranno adeguarsi a delle rigide regole di distanziamento sociale. Tra le indicazioni ricordiamo: quattro persone ogni 10 metri quadrati sulle spiagge, ombrelloni, lettini e tavoli ben distanziati, nessuna area giochi, personale in maniche lunghe e sanificazione giornaliera di ambienti e oggetti di uso comune.

Il turismo ha sempre mostrato un’innata resilienza e capacità di adattamento, ma anche le istituzioni e il governo dovranno fare la loro parte per permettere al nostro paese di ripartire.

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