Il Parco dei Mostri di Bomarzo, chiamato anche Sacro Bosco di Bomarzo, è un parco monumentale risalente al XVI secolo.

La principale caratteristica del Parco dei Mostri di Bomarzo è rappresentata da un gran numero di sculture in basalto raffiguranti per l’appunto mostri, figure mitologiche e divinità, progettate nel 1547 dall’architetto Pirro Ligorio per volere del principe Pier Francesco Orsini.

Il Paco dei Mostri di Bomarzo costituisce una importante attrazione turistica della zona, vista la sua originalità e la sua bellezza, non solo “monumentale” ma anche ambientale.

La storia del Sacro Bosco di Bomarzo

Poco meno di quarantanni dopo la sua ideazione, nel 1585, la morte dell’ultimo principe Orsini portò all’abbandono del parco di Bomarzo che rimase nell’oblìo fino a metà del XX secolo, quando la famiglia Bettini si prese l’onere di riportare alla luce e di rendere pubblico questo luogo surreale ed enigmatico.

Mappa del parco di Bomarzo

L’attuale disposizione delle statue non corrisponde all’originale, poiché i lavori di restauro e di sistemazione del grande parco – circa tre ettari di superficie coperta da fitti boschi – hanno reso necessario lo spostamento di molte opere, confondendo forse così il significato che il suo realizzatore voleva comunicare.

Di certo vi è che l’intenzione del principe Orsini, abilmente concretizzata dall’architetto, era quella di stupire (se non spaventare) i suoi ospiti, all’interno di un percorso ricco di simboli apparentemente ispirati anche alla più importante letteratura rinascimentale.

Il Sacro Bosco di Bomarzo

Numerosi sono stati i tentativi di trovare una chiave di lettura dei possibili significati nascosti fra le varie iscrizioni scolpite sui monumenti, molte delle quali sono oggi purtroppo scarsamente visibili, o fra le grandi statue raffiguranti mostri marini, sfingi, satiri, elefanti e tartarughe, ma nessuno ha mai realmente saputo decifrare questo complesso monumentale dedicato alla moglie del principe Orsini, Giulia Farnese.

Il Sacro Bosco di Bomarzo

Molti studiosi e letterati sono rimasti affascinati da questa grottesca realizzazione ricca di simbolismi e citazioni letterarie, trovando richiami all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, al Canzoniere del Petrarca, alle Metamorfosi di Ovidio e al Decamerone del Boccaccio, senza dimenticare l’immancabile Divina Commedia.

I “mostri” del parco di Bomarzo

Visitare il Parco dei mostri significa immergersi in un mondo fantastico, vagando tra figure mitologiche come l’Echidna, donna con una doppia coda di serpente al posto delle gambe, il cavallo alato Pegaso o la divinità marina Proteo.

Altre statue rappresentano Nettuno, Proserpina, Ercole che lotta con Caco, figlio di Vulcano, e Cerbero, il cane a tre teste custode degli inferi.

La carrellata di opere fantastiche comprende poi un gruppo scultoreo raffigurante una tartaruga e una balena che si fronteggiano, un elefante sormontato da una torre e con la proboscide avvolta intorno al corpo di un legionario romano, e due Sfingi che accolgono il visitatore all’ingresso del parco.

Il Sacro Bosco di Bomarzo

L’immagine simbolo del Sacro Bosco è però la grossa testa di Orco, un mascherone con la bocca spalancata in corrispondenza della sommità di una breve scalinata, all’interno della quale vi è una stanza scavata nel tufo e dove le voci riecheggiano lugubri e distorte, creando un effetto inquietante.

Sul labbro superiore della grande bocca è incisa una scritta un po’ consunta, che recita “lasciate ogni pensiero voi che entrate”: si tratta di un ambiguo richiamo alla porta dell’inferno dantesco, ma può essere anche letto come un invito ad abbandonare ogni razionalità e ritrovare la propria parte più istintiva e spontanea.

La “casa pendente”

Il parco non contiene però solo mostri e personaggi mitologici scolpiti nel basalto, ma anche una curiosa e destabilizzante “casa pendente”, costruita su di una roccia inclinata di circa 10° e riproducente anche all’interno lo stesso squilibrio.

Entrando nelle stanze aperte al pubblico, si prova un’anomala sensazione di pendenza, e si tende inconsciamente a porsi perpendicolarmente rispetto a pavimenti, porte e pareti, rimanendo però effettivamente inclinati e perdendo facilmente l’equilibrio.

Un’esperienza decisamente particolare, che all’uscita può lasciare scombussolati.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo è raggiungibile in auto dalle uscite di Attigliano e Orte sull’autostrada A1 oppure dalla superstrada Viterbo – Orte, mentre per arrivarci con l’autobus occorre partire dalle stazione di Orte Scalo o di Viterbo, anche se purtroppo le corse giornaliere sono alquanto limitate.

Bomarzo: dove si trova?

Il Parco dei Mostri di Bomarzo si trova presso il comune di Bomarzo, in provincia di Viterbo, Lazio.

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