In Sardegna, la donna ha sempre avuto un rapporto paritario con l’uomo avendo, anzi, un potere decisionale maggiore all’interno delle famiglie.

Possiamo notare, in realtà, che la figura femminile ha avuto un ruolo centrale nella vita della comunità sarda fin dai tempi del Neolitico, tanto da venire considerata una Dea (numerose statuette di “Dee Madri” sono state ritrovate in tutto il territorio dell’isola). Non sorprende, infatti, che le femmine sarde si siano distinte durante i secoli per le loro spiccate doti.

Qui di seguito ricordiamo alcune tra le più importanti donne della Sardegna.

Non possiamo non iniziare con Eleonora d Arborea (1347-1403). Durante il periodo medievale, quando la Sardegna era divisa in quattro Giudicati comandati da quattro Giudici regnanti, Eleonora ebbe il ruolo di Giudicessa.

Non fu la prima, in quanto questo titolo spettò ad Elena di Gallura (1190-1218), ma fu quella che più si distinse dimostrando da subito un carattere forte e combattivo, in particolar modo per la sua battaglia contro la Corona catalano-aragonese e per la creazione della “Carta de Logu”, codice di leggi così avanzato e moderno, perfettamente corrispondente alle esigenze del mondo isolano, da rimanere in vigore fino all’Unità d’Italia.

Ma, parlando di donne combattenti, non possiamo certo dimenticare la prima guerrigliera politica donna: Lucia Delitala Tedde (1705-?).

Vissuta durante il periodo della guerra di successione spagnola, si distinse per il suo spirito ribelle e per il suo cuore patriottico.

Lucia era una nobildonna di Nulvi (paese a nord della Sardegna) che diventò la banditessa che più odiò i Savoia, tanto da formare un’armata per combatterli.

Con le sue idee, spinse il popolo a lottare per la loro libertà. Donna forte ed autonoma, affermò di non volersi sposare per non dipendere da nessun marito.

La Sardegna, però, non ha avuto solo grandi donne combattenti, ma esse si sono distinte anche in altri ambiti.

Non possiamo quindi dimenticare il primo premio nobel femminile della storia.

Tutti conoscono, infatti, Grazia Deledda (1871-1936) e i suoi libri che tanto hanno fatto discutere ma dove “ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale, e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”.

Ultima nella nostra lista, ma non certo per importanza, abbiamo Adelasia Cocco Floris (1885-1983), primo medico condotto d’Italia nel 1914 la quale, nonostante le diffidenze da parte dell’amministrazione comunale, spiccò nel campo medico, prendendo in cura anche il giornalista rivoluzionario Attilio Deffenu.


Articolo scritto da Sabrina Pes , guida turistica in Sardegna (italiano, Inglese e spagnolo).

FB: Sabrina Pes – guida turistica

IG: Sabrina Pes

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