La costa dei Trabocchi corrisponde al litorale teatino che si estende da Ortona a Vasto e prende il nome dai trabocchi, antiche piattaforme da pesca che punteggiano questo tratto costiero.

Vero è che i trabocchi sono presenti anche più a sud, fino al Gargano e al Nord di Bari, ma qui scandiscono gli arenili come sentinelle che si protraggono nel mare.

Lo scrittore Gabriele D’Annunzio, che nell’estate del 1889 soggiornò in un casolare con vista sul Trabocco Turchino, fu affascinato a tal segno da queste macchine da pesca in legno da parlarne diffusamente nel romanzo “Trionfo della morte“.

“«Dall’estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo di scogli si protendeva un trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale…»

Quel casolare in stile rurale ottocentesco, conosciuto con il nome di Eremo Dannunziano, si trova presso il promontorio omonimo e rappresenta uno dei simboli della costa dei Trabocchi.

Trabocco

Da Ortona a San Vito Chietino

Il paesaggio della costa teatina è caratterizzato dall’alternarsi di trabocchi e arenili, quali sabbiosi e ciottolosi e quali alti e rocciosi.

Da Ortona a Vasto si contano precisamente 133 km di costa scanditi da spiagge di varia natura, perlopiù protette da riserve naturali.

A Ortona e cioè in prossimità della propaggine settentrionale della costa dei Trabocchi è adagiata la spiaggia ciottolosa di Punta dell’Acquabella, che fa parte della riserva omonima. Sul promontorio di Ortona sorge il Castello Aragonese, fortificazione a base trapezoidale e dotata di quattro torri angolari.

A sud di Ortona si distende la spiaggia ciottolosa di Ripari Bardella, che è sorvegliata dal Trabocco Mucchiola, cioè il primo di una serie di trabocchi che caratterizzano il tratto costiero di San Vito Chietino.

Tra il Trabocco Mucchiola e quelli di Vento Scirocco e San Giacomo è adagiata la spiaggia di Calata Cintioni, indicata per gli amanti della tranquillità.

Il paese di San Vito sorge su un costone roccioso dal quale lo sguardo può abbracciare sia la costa sia il massiccio della Majella, mentre la Marina di San Vito si estende dal Trabocco di San Giacomo all’Eremo dannunziano.

Curata e ben attrezzata, la spiaggia sabbiosa di Marina San Vito presenta fondali bassi adatti alle famiglie con bambini. Subito a sud si trovano le spiagge Rocco Mancini e Calata Turchino, che invece sono ciottolose e libere, quindi indicate per quanti prediligono una balneazione intima.

Da Rocca San Giovanni a Vasto

Il tratto di costa scandito dai trabocchi di Sasso della Cajana, Punta Isolata e Punta Cavalluccio rientra nel territorio di Rocca San Giovanni, paesino incluso nel Club dei Borghi più Belli d’Italia.

La Piazza degli Eroi è il cuore pulsante di questo borgo medievale, con la Torre Campanaria e il palazzo municipale in stile neo-lombardo, ma sono i pittoreschi vicoletti del centro storico a offrire lo spettacolo migliore.

I vicini trabocchi sono aperti a visite guidate e alcuni ospitano ristoranti che offrono piatti della tradizione marinara abruzzese.

Un trabocco presso Rocca San Giovanni

Dopo il lungo arenile ciottoloso e a tratti sabbioso di Fossacesia Marina, protetta dalla baia Golfo di Venere, sorgono le marine di Torino di Sangro che sono immerse nella suggestiva riserva naturale Lecceta.

Quest’ultima custodisce la spiaggia naturista Le Morge, delimitata dal Trabocco omonimo.

Più a sud l’arenile diventa sabbioso, in particolare lungo le marine di Casalbordino che si estendono fino a Punta Aderci e al trabocco omonimo. Anche la spiaggia Mottagrossa, ospitata dalla riserva Punta Aderci, è frequentata da naturisti.

Il trabocco di Aderci

L’eterogeneo litorale di Vasto alterna tratti di costa rocciosi e calette sabbiose, fra queste ultime si segnala la suggestiva spiaggia dorata di Punta Penna. In zona è possibile assaporare il pescato del giorno e cenare su alcuni trabocchi riconvertiti in ristoranti, magari dopo una passeggiata lungo la loggia Amblingh che attraversa il centro storico di Vasto.

La costa dei Trabocchi termina a San Salvo, la cui marina condivide con Vasto un lungo arenile di sabbia fine.

La pista ciclabile dei Trabocchi corre lungo il tracciato della vecchia ferrovia, coprendo l’intera costa teatina e promuovendo il turismo sostenibile.

E’ da notare come anche in altre regioni esistono delle “macchine da pesca” molto simili ai trabocchi, ma che prendono un nome diverso, come i “capanni da pesca” (anch’essi dotati di rete a bilancino) presenti nelle Valli di Comacchio, piuttosto che quelli presenti a Chioggia, Cesenatico o in altre città della costa adriatica.

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