Una delle chiese più belle e visitate di Napoli è senza dubbio la Cappella di Sansevero, situata nelle vicinanze di Piazza San Domenico Maggiore.

La Cappella è circondata da un alone di mistero e di leggenda. Infatti si narra che un uomo, verso la fine del Cinquecento, venne arrestato ed imprigionato ingiustamente per reati che non aveva commesso. Mentre il prigioniero passeggiava per il cortile del palazzo, un muro di cinta crollò, rivelandone un prezioso dipinto antico, raffigurante la Vergine che teneva fra le braccia Gesù morto.

Di fronte a questa immagine il prigioniero si inginocchiò ed iniziò a pregare affinché venisse scarcerato, come gratitudine avrebbe innalzato un altare in onore alla Vergine. Ottenuta la grazia e la scarcerazione, il prigioniero tenne fede alla promessa fatta in carcere e costruì un altare, con esposto il dipinto venuto alla luce dal crollo del muro, che in breve tempo divenne meta di pellegrinaggio di migliaia di fedeli, speranzosi di ottenere una grazia dalla Madonna.

Anche Gianfrancesco Paolo di Sangro, principe di Sansevero, siccome era malato, si rivolse alla Madonna del quadro affinché ricevesse la grazia di guarigione. Una volta ripresosi completamente dalla malattia, il principe fece costruire una Cappella nel punto esatto dove comparve la prima volta il dipinto. Nel 1590 fu edificata la Cappella.

La facciata esterna è modesta, mentre l’interno è riccamente decorato secondo lo stile barocco.

Il turista potrà ammirare molti dipinti tra cui: “Il ritratto di Raimondo de’ Sangro” di Carlo Amalfi, il “Monumento a Cecco de’ Sangro” di Francesco Celebrano, il “Monumento a Giovan Francesco Paolo de’ Sangro” di Antonio Corradini, e “Altare commemorativo di Santa Rosalia” di Francesco Queirolo. 

Il turista rimarrà incantato nel vedere le Macchine anatomiche nella Cappella. Si tratta di due corpi (femminile e maschile) che riproducono nei minimi dettagli il sistema venoso ed arterioso.

Posto al centro della Cappella troviamo una scultura, tra le più ammirate e famose al mondo: il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. Ricavato da un unico blocco di marmo, riproduce alla perfezione il velo che copre il Cristo deposto dalla croce.

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