La Val Rosandra è una valle, situata nei pressi di Trieste, segnata dalla presenza del torrente Rosandra.

La Val Rosandra, oggi riserva naturale (è stata istituita nel 1996 ), è una selvaggia e affascinante area del Carso triestino in cui scorre il torrente Rosandra-Glinščica, unico corso d’acqua superficiale del Carso triestino: il territorio ha sempre affascinato non solo naturalisti e botanici, ma anche speleologi, attirati dal gran numero di grotte presenti nella zona, e amanti dell’escursionismo e dell’arrampicata.

La riserva si estende sia nel territorio di Trieste sia in territorio sloveno, nel comune di Hrpelje-Kozina: questa valle è un collegamento naturale tra il mare e l’entroterra ed è stata sempre utilizzata per i traffici commerciali: non soltanto, quindi, un area pregiata dal punto di vista naturalistico ma anche dal punto di vista storico e culturale. Numerosi sono i resti di interesse archeologico, come i vari castellieri, e storico, come i resti dei vari mulini che venivano utilizzati per la macinazione del grano e delle spezie.

I resti dell’acquedotto romano, nei pressi del rifugio Premuda, acquedotto che forniva d’acqua l’antica Tergeste lungo un percorso di circa 14km, rendono questa zona ancora più interessante dal punto di vista storico.

La valle è una sorta di canyon, alla cui base scorre il torrente Rosandra, lungo un percorso segnato dalla presenza di numerose pozze e cascatelle. La cascata più grande si trova nei pressi dell’abitato di Bottazzo, nei pressi del confine con la Slovenia. A Bottazzo, vicino alle “quattro case” che compongono l’abitato, si vedono ancora i resti del ex valico confinario.

Sui lati del canyon ripide pareti, segnate dalla presenza di ghiaioni e speroni rocciosi, rendono l’ambiente ancora più selvaggio. Su queste pareti esistono numerose vie per gli appassionati dell’arrampicata, primi fra tutti Emilio Comici (Trieste, 21 febbraio 1901 – Selva di Val Gardena, 19 ottobre 1940) che fondò nel 1929, assieme ad altri arrampicatori del GARS (Gruppo Arrampicatori Sciatori) la prima scuola di arrampicata in Italia che fu intitolata, alla sua morte, Scuola di Alpinismo Emilio Comici. Sicuramente prima di Emilio Comici anche il grande alpinista Julius Kugy (Gorizia 19 luglio 1858 – Trieste, 5 febbraio 1944) ha percorso i sentieri della Valle affascinato dalla sua bellezza e dalla sua impressionante biodiversità, con più di 1000 specie di piante in pochi km quadrati di area protetta.

Il percorso del torrente Rosandra

Il Rosandra nasce in territorio sloveno con il nome di Glinščica , dalla fonte Oppia, “Fons Oppia”, il nome che il conte Domenico Rossetti diede alla sorgente, richiamandone l’uso che già i romani ne fecero costruendo l’acquedotto per approvvigionare d’acqua la città di Trieste, Tergeste.

La cascata nei pressi di Bottazzo rappresenta una sorta di confine sia climatico che geologico del percorso del torrente: il tratto prima, fino alla sorgente, presenta un terreno di tipo flyschoide, con una ricca vegetazione lungo le sponde, il tutto in clima di tipo continentale. Dopo la cascata la situazione cambia radicalmente: il torrente scorre in un ambiente carsico in un clima prettamente mediterraneo.

Fino a Bagnoli il torrente scorre tra le numerose pozze e cascatelle, per poi seguire un percorso molto più regolare, con argini di cemento, fino a sfociare nella zona industriale di Trieste, zona in cui una volta erano presenti le saline e dove ora sono presenti vari insediamenti produttivi. Se tanta era la bellezza del Rosandra nel tratto protetto ora , alla sua foce, la situazione cambia radicalmente, portando le sue fresche e pulite acque in un ambiente inquinato e triste.

Come raggiungere la Val Rosandra

La Val Rosandra si può raggiungere comodamente da Trieste proseguendo per il paese di Bagnoli della Rosandra. Qui, nei pressi del centro visite, è presente un ampio parcheggio. Dopo aver percorso la strada asfaltata (circa 800m) che porta sino al rifugio Mario Premuda, si arriverà in prossimità dell’inizio del sentiero del fondovalle.

ll rifugio Mario Premuda è il più basso (82 m s.l.m) rifugio alpino dell’Italia continentale ed ospita la sede della Scuola di alpinismo Emilio Comici. Qui è possibile mangiare piatti tipici della zona, come gnocchi o la jota, ma non c’è la possibilità di pernottamento.

Il sentiero del fondovalle taglia un fianco del Monte Carso sino a raggiungere Bottazzo con la sua bella cascata.  Da Bottazzo, con una ripida strada asfaltata aperta ai pochi mezzi autorizzati è possibile raggiungere il sentiero della ferrovia/Ciclabile Giordano Cottur che da Trieste porta sino in Slovenia. Questa ciclabile è stata realizzata su quella che una volta era la linea ferroviaria Trieste-Herpelje (Slovenia).

Sempre da Bottazzo è possibile proseguire lungo un sentiero che risale il torrente in Slovenia, dove sarà possibile vedere i resti di un antico mulino, o salire sull’altipiano di Beka (Slovenia).

E’ importante avere delle calzature e un abbigliamento adatto quando si affronta un escursione in Val Rosandra, è facile scivolare e, purtroppo, gli incidenti possono succedere.

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