La Cattedrale di San Giusto, situata sul omonimo colle, è il principale edificio religioso cattolico di Trieste.

L’attuale aspetto della Cattedrale di San Giusto (la prima notizia della cattedrale risale al 1337), situato sul Colle di San Giusto e segnato dalla presenza di un imponente rosone,  nasce dall’unificazione delle due chiese di Santa Maria e di quella dedicata al martire san Giusto, inglobate in un unica struttura per volere del vescovo Rodolfo Pedrazzani da Robecco tra gli anni 1302 e 1320, desideroso di dare alla città di Trieste una cattedrale imponente.

La Cattedrale e il Castello di San Giusto, separati da una piazza segnata dalla presenza di varie colonne e reperti romani, sono sicuramente i punti di interesse maggiori del Colle di San Giusto.

Il campanile della Cattedrale di San Giusto in origine era più elevato, ma nel 1422 questi venne colpito da un fulmine e venne ridotto all’altezza attuale.

Nel novembre del 1899 papa Leone XIII la elevò alla dignità di basilica minore.

La facciata di San Giusto, arricchita con resti del periodo romano, è segnata da un imponente rosone realizzato in pietra carsica, creato sul posto da maestri scalpellini ingaggiati a Soncino, vicino alla città di Cremona: ne rimane un ricordo nella denominazione della via dei Soncini a Trieste.

Il portale d’entrata della cattedrale fu per ricavato da un antico monumento funebre. I busti in bronzo, aggiunti nel 1862 alla facciata su mensole ricavate da piedistalli romani, rappresentano tre vescovi illustri:

  • Enea Silvio Piccolomini poi papa Pio II;
  • Rinaldo Scarlicchio, scopritore delle reliquie venerate nella cattedrale;
  • Andrea Rapicio umanista del XVI secolo;

Il campanile ospita un complesso di cinque grosse campane.

L’interno della Basilica di San Giusto

Al Trecento risale il soffitto carenato della navata principale: nell’anno 1423 l’abside fu affrescata da Domenico Lu Domine e Antonio Baietto, artisti friulani, e tale rimase fino al 1843 quando fu ampliata, per venire abbattuta nei primi decenni del XX secolo: l’affresco con l’Incoronazione della Vergine venne sostituito con un mosaico che ripropone lo stesso tema.

Il Ciclo di san Giusto, in cinque elementi, esposto nella cappella laterale, è uno dei pochi affreschi dell’epoca rimasti.

Nel 1984 il “Tesoro” custodito all’interno della Cattedrale fu, purtroppo, saccheggiato: sono rimasti vari oggetti, alcuni di difficile collocazione storica e geografica. Tra tutti il simbolo della città di Trieste, l’Alabarda di San Sergio.

I mosaici bizantini

Le due absidi laterali all’interno della cattedrale sono decorate con magnifici mosaici, opera di maestranze veneziane e costantinopolitane:

  • Abside di Santa Maria, dedicata alla “madre di Dio”, seduta du un trono con fondo d’orato e il bambino in braccio, affiancata da due arcangeli;
  • Abside del Cristo Pantocratore, che raffigura Cristo affiancato dai santi Giusto e Servolo;

L’organo di San Giusto

L’organo a canne Mascioni opus 345  presente all’interno della cattedrale di San Giusto fu costruito nel 1922 da Vincenzo Mascioni al posto di uno strumento precedente realizzato nel 1860 e saccheggiato di tutte le sue canne durante la prima guerra mondiale.

Nel corso del restauro necessario dopo la seconda guerra mondiale, effettuato dalla ditta Mascioni negli anni settanta, la fonica dello strumento venne adattata al gusto dell’epoca, le tastiere, originariamente due, portate a tre, le canne di facciata sostituite con altre canne nuove e il sistema di trasmissione fu trasformato da pneumatico in elettrico:  attualmente l’organo ha tre tastiere di 58 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 30.

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