Il Ponte Vecchio è uno dei simboli della città di Firenze.

Questo particolare e unico ponte attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto, dove nell’antichità esisteva un comodo guado.

La prima costruzione risale all’epoca romana, ma fu più volte danneggiato dalle alluvioni del fiume Arno: nel 1080 esisteva un ponte in legno, mentre il ponte in pietra a cinque arcate costruito intorno al 1170 fu spazzato via dall’alluvione del 1333 , una delle più violente che si ricordino.

Dopo la costruzione dei “lungarni“, il ponte venne ricostruito nel 1345 ad opera di Taddeo Gaddi e Neri Fioravanti , a tre arcate, con il passaggio fiancheggiato da due file di botteghe artigiane.

Le botteghe, occupate inizialmente da pescivendoli, macellai e conciatori, furono poi occupate da orafi e gioiellieri per ordine di Ferdinando I nel 1593 .

Il Ponte Vecchio è l’unico ponte di Firenze che non venne fatto saltare dai tedeschi durante la ritirata del 1944 nel corso della Seconda guerra mondiale .

Il Corridoio Vasariano

Nel 1565 l’architetto Giorgio Vasari costruì per Cosimo I il “Corridoio Vasariano”, con lo scopo di mettere in comunicazione il centro politico e amministrativo a Palazzo Vecchio con la dimora privata dei Medici, palazzo Pitti .

Il corridoio sopraelevato, lungo circa un chilometro e costruito in soli cinque mesi, parte da Palazzo Vecchio, passa dalla Galleria degli Uffizi , costeggia il Lungarno Archibusieri, passa quindi sopra le botteghe del lato est (sinistro) del ponte, aggira alla sua estremità la torre dei Mannelli, sostenuto da beccatelli, e prosegue sulla riva sinistra (“Oltrarno”) fino a Palazzo Pitti.

Il retro delle botteghe costruite a sporto sul fiume sul lato est del ponte le botteghe si affacciano sul passaggio centrale, ciascuna con un’unica vetrina chiusa da spesse porte in legno, e spesso presentano un retrobottega costruito a sbalzo sul fiume e sostenuto da beccatelli (o “sporti”).

Al centro del ponte le botteghe si interrompono con due terrazze panoramiche: quella est è sormontata dal corridoio vasariano, mentre l’altra ospita il monumento di Benvenuto Cellini , il più famoso orafo fiorentino, realizzato da Raffaele Romanelli e inaugurato il 26 maggio del 1901 .

Il lucchetti degli innamorati

La cancellata del monumento del Cellini viene utilizzata dagli innamorati per appendervi dei lucchetti con scritte a pennarello, simbolo di un legame che si vuole indissolubile. L’usanza sembra essere stata iniziata dagli allievi ufficiali della Scuola di Sanità in Costa San Giorgio, che al congedo legavano il lucchetto del loro armadietto su qualche appiglio del ponte.

Ora sono gli innamorati a recarsi insieme sul ponte, a chiudere un lucchetto con i loro nomi sulla cancellata (ma se ne vedono anche sul monumento stesso o appesi agli anelli in ferro sulla terrazza opposta) e a gettare quindi la chiave nel fiume.

Ponte Vecchio con l’Arno che scorre rappresenta sicuramente una delle immagini più tipiche e amate di Firenze.

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