Quando si tratta di dolci italiani, è difficile resistere. Vi siete mai chiesti quale origine si nasconde dietro questi dessert, quale storia li ha fatti arrivare fino al nostro palato?

Ecco la storia di  10 irresistibili specialità dolciarie italiane.

  • La Cassata siciliana

    La ricetta della famosa cassata siciliana, dolce a cui è associata ovviamente la solare Sicilia, è davvero antica, risale alla dominazione araba. Molti non lo sanno, ma la cassata siciliana, ha due versioni. Una è con pan di Spagna e crema di ricotta, ricoperta dalla tipica guarnizione di marzapane di colore verde e canditi. La cucina siciliana è, per gli amanti della enogastronomia, un motivo più che sufficiente per visitare questa magnifica regione.

    L’altra invece è cotta al forno, fatta di croccante pasta frolla e ripiena di ricotta dolce e gocce di cioccolato.

    Quale sarà la vostra preferita?

  • La torta Caprese

    Nasce “per sbaglio” a Capri negli anni ‘20 per mano del pasticciere Carmine di Fiori, che si dimenticò di aggiungere la farina all’impasto.

    La storia racconta che il pasticciere dovesse preparare un dolce per un paio di malavitosi in missione per conto di Al Capone:  forse fu proprio l’apprensione del momento a fargli commettere quell’errore.

    Grazie a questa dimenticanza, oggi possiamo gustare ancora la buonissima torta Caprese al cioccolato e mandorle, morbida e delicata.

  • Il tiramisù

    Forse il dolce italiano più famoso al mondo, il Tiramisù fa la sua misteriosa comparsa in Italia alla fine degli anni ‘60. Le origini del delizioso dessert sono ancora oggi oggetto di dibattito: i Veneti e i Friulani sono in lotta da anni per accaparrarsi il merito della sua creazione.

    Qualunque sia la sua provenienza, il Tiramisù rimane uno dei dolci che hanno fatto la storia della cucina italiana.

  • La pastiera Napoletana

    Tipica del periodo pasquale, la Pastiera è uno dei dolci più conosciuti della gastronomia napoletana. Narra un’antica leggenda che la sirena Partenope cantasse nei pressi del Golfo di Napoli, ammaliando tutti con la sua voce.

    Per ringraziarla, il popolo le portò diversi doni: farina, ricotta, uova, fiori di arancio, latte, spezie e zucchero. Partenope li mescolò, creando un impasto ricco, profumato agli agrumi.

    Ed è così che la pastiera venne creata per la prima volta. Se visitate Napoli  è “obbligatorio” assaggiarne (almeno…) una fetta.

  • I cannoli siciliani

    Ancora una volta la ricotta è l’ingrediente portante. Conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, i cannoli siciliani vantano delle origini tra storia e leggenda. C’è chi dice vennero inventate dalle donne di un harem saraceno, durante la dominazione araba in Sicilia. Altri sostengono che il merito vada alle monache di Caltanissetta, nell’entroterra dell’isola.

    C’è anche un ulteriore storia che attribuisce la nascita dei cannoli all’inventiva delle stesse monache e donne arabe; queste ultime avevano chiesto ospitalità al convento in seguito alla sconfitta dei saraceni.

  • Il maritozzo

    Famoso nella regione Lazio, il maritozzo è tra i dolci più amati dai romani. Il suo nome, storpiatura di “marito”, è dovuto a un’antica usanza. Il primo venerdì del mese di Marzo, i fidanzati regalavano dei panini dolci alle promesse spose e all’interno vi nascondevano un anello o altri gioielli.

    L’origine dei maritozzi, oggi serviti con la panna o crema pasticcera, risalirebbe già all’antica Roma, sotto forma di pagnotte.

    Più tardi, nel Medioevo diventa il dolce tipico della Quaresima nel periodo di Pasqua.

  • Il babà

    Molti non sanno che l’origine del babà non è napoletana. Anche questo dolce è stato creato per sbaglio, da un personaggio che di cucina non se ne intendeva troppo, il re di Polonia Stanislao Leszczinski.

    La storia racconta che il re fosse stufo del kugelhupf, un dolce tipico polacco che mangiava di solito. Un giorno non ne poté più e scaraventò via dal tavolo il dolce, che finì su una bottiglia di rum. Inzuppato nel liquore, il kugelhupf aveva un sapore decisamente più appetibile per il re, che lo ribattezzò Alì Babà.

    E fu così che nacque il dolce più famoso di Napoli.

  • La sfogliatella

    Se andate a Napoli, non potete non provare a sfugliatell’, ripiena di ricotta o crema pasticcera, in due varianti riccia o pasta frolla. Si dice che la prima versione del dolce venne inventata dalla monaca Clotilde, nel monastero di Santa Rosa, in Costiera Amalfitana.

    Duecento anni dopo l’oste Pasquale Pintauro rivisitò la ricetta e la fece conoscere a tutti, rendendo la sfogliatella celebre ovunque in Italia.

  • Il panettone

    A Natale lo mangiamo tutti, non si scappa. Il Panettone è il dolce per antonomasia durante le feste natalizie e del Natale, eppure la sua storia non è conosciuta da molti.

    Attorno l’origine del Panettone ruotano diverse storie. Tra queste la più bizzarra è quella che attribuisce l’invenzione del dolce allo sguattero della cucina della famiglia Sforza, Toni.

    Quest’ultimo, per riparare all’errore del cuoco ufficiale, che la vigilia di Natale bruciò una torta, lavorò un panetto di farina, aggiungendo canditi, zucchero, uvetta.

    L’invenzione di Toni riscosse un grande successo, tanto che tutti iniziarono a chiamare la sua creazione, “pan di Toni”, da cui deriverebbe il nome panettone.

    Il panettone
  • Sbrisolona

    Tipica delle zone del nord Italia, in particolare a Mantova, la torta Sbrisolona ha delle radici piuttosto antiche, che risalgono alla corte dei Gonzaga, nel XVI secolo.

    Di origine popolare, la torta venne resa celebre dal pasticcere di corte Bartolomeo Stefani, che perfezionò la ricetta dei contadini. In poco tempo, il dolce entrò negli ambienti regali e da allora la ricetta rimase invariata.

    Il suo nome deriva dalla parola  “brìsa”, che significa briciola nel dialetto mantovano, proprio per la sua consistenza molto friabile.

E voi quale dolce preferite?

Altri dolci tipici italiani che vogliamo ricordare sono i pasticciotti, tipici della Puglia e del Salento, troviamo poi le sebadas in Sardegna,  gli struffoli campani, lo strudel dell’Alto Adige e tanti altri ancora.

All’estero ogni paese ha poi il suo “dolce di riferimento” : come non citare, ad esempio, la torta Sacher, legata alla città di Vienna?

Non dimentichiamoci poi di accompagnare, in alcuni casi, i dolci con un buon vino.

Buon appetito 🙂

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