Il complesso degli edifici e delle sette Chiese di Santo Stefano compone la Basilica di Piazza Santo Stefano a Bologna.

Testimonianze storiche fanno risalire l’inizio dei lavori per la costruzione della Basilica tra il 430 e il 450 indicando tra gli ideatori proprio il Santo Vescovo di Bologna, San Petronio.

La volontà era quella di edificare una Basilica per imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme, edificando il complesso attuale sui resti di un antico Tempio dedicato a Iside. Distrutta, ricostruita e restaurata nel corso dei secoli, la Basilica di Santo Stefano si compone dell’edificio originario della Chiesa del Crocifisso del V Secolo, della Basilica del Sepolcro, della Basilica di San Vitale e Santa Agricola, della Chiesa della Trinità, della Chiesa della benda, della Cripta e del Chiostro, collegati dal Cortile di Pilato.

L’edificio più antico è quello della Chiesa del Crocifisso, costruita con una sola navata con volta a capriata.

All’interno si trova il complesso Settecentesco del Compianto su Cristo morto di Gabriello Pio, affreschi del XV Secolo e il crocifisso del 1380 di Simone dei Crocifissi. La Basilica del Sepolcro è invece un edificio a base ottagonale, caratteristico per la cupola centrale. Sino al 2000 in questa Basilica si trovava il corpo di San Petronio, poi trasferito nella Basilica intitolata al Santo.

Tra gli edifici antichi che compongono il Complesso di Santo Stefano troviamo infine la Basilica di San Vitale e Sant’Agricola, luogo in cui si dal 305 venivano custoditi i corpi dei due santi martiri.

Questa Basilica è legata alla scoperta di un sepolcro paleocristiano indicante la scritta Simon Pietro, ovvero San Pietro. La notizia portò a Bologna molti pellegrini finò al duro intervento di Papa Eugenio IV che fece abbandonare la chiesa riempiendola di terra e lasciandola all’abbandono per circa 70 anni prima di essere riaperta al culto nel XV Secolo.

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