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    Home » Cultura e tradizioni » Antonio Canova: i luoghi e le opere di questo grandissimo scultore italiano
    Antonio Canova

    Antonio Canova: i luoghi e le opere di questo grandissimo scultore italiano

    Cultura e tradizioni Itinerari in ItaliaRedazioneBy Redazione

    Indice dei contenuti

    Toggle
    • Il Canova: un viaggio nei luoghi di questo grande scultore, artista e imprenditore italiano.
      • La tecnica del Canova
      • La vita del Canova: eventi salienti della vita di questo grande scultore
      • La formazione artistica del Canova a Venezia
      • Giovanni Battista Sartori: il fratellastro del Canova
      • Il Canova a Roma
      • Il soggiorno austriaco del Canova
      • Il ritorno a Possagno e il Tempio Canoviano
      • Le opere più famose del Canova
      • La gypsoteca e la casa natale del Canova a Possagno

    Il Canova: un viaggio nei luoghi di questo grande scultore, artista e imprenditore italiano.

    Antonio Canova è stato uno dei più grandi scultori neoclassici di tutti i tempi, attivo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo: il Canova non fu “solo” uno sculture ma anche un pittore (fondamentalmente per piacere personale), un cultore dell’arte e un grande imprenditore che seppe valorizzare e commerciare i suoi lavori in tutta Europa, relazionandosi con i grandi del tempo (pensiamo solo a Napoleone e a Paolina Borghese).

    Autoritratto di Antonio Canova
    Autoritratto di Antonio Canova conservato a Possagno, nella sua casa natale.

    «Canova era di statura media, snello della persona, ispirava confidenza al solo vederlo, confidenza che cresceva poi sentendolo parlare con questa sua voce sonora. La sua faccia esprimeva la bontà del suo cuore; aveva gli occhi molto incassati: il suo sguardo era penetrante, ma dolce; allora era già un po’ calvo, benché non avesse che circa 57 anni; la sua bocca sempre sorridente, pareva pronta a dire cose piacevoli.” : così scriveva il grande pittore Francesco Hayez di Antonio Canova.

    Nato a Possagno, in provincia di Treviso, il 1 novembre 1757, Canova creò numerose opere d’arte che ancora oggi rappresentano un importante patrimonio culturale dell’umanità: è considerato il massimo esponente del neoclassicismo, grazie al suo recupero dello stile classico in contrapposizione al barocco e al roccocò.

    Paolina Borghese, Canova (gesso)
    “Paolina Borghese come Venere vincitrice”, Canova (gesso, gypsoteca a Possagno)

    Nel corso della sua lunga carriera, Canova creò numerose opere che rappresentano l’apice dell’arte neoclassica, un movimento artistico che cercava di riprendere i valori dell’antichità greco-romana, come l’armonia, la bellezza ideale e l’eleganza formale.

    Le opere di Canova sono caratterizzate da una grande eleganza formale e da un’attenzione al dettaglio che si riflette nei volti, nei corpi e nei movimenti delle figure: canova cercava di rappresentare l’armonia e la bellezza ideale, attraverso l’utilizzo di forme semplici e linee pulite.

    Una delle stanza nella casa natale di Antonio Canova a Possagno
    Una delle stanza nella casa natale di Antonio Canova a Possagno

    Tra le sue opere più celebri, vi sono il monumento funebre a Clemente XIV, il gruppo scultoreo Amore e Psiche e la statua di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone.

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    La tecnica del Canova

    Nel realizzare le sue sculture in marmo il Canova utilizzava un sistema che permetteva una riproducibilità delle opere a partire da dei modelli in gesso: nell’ammirare i gessi custoditi nella gypsoteca canoviana di Possagno non si potrà fare a meno di notare la presenza di molti “chiodini metallici“, le repère ( termine francese che significa “segno”), che permettevano con le opportune misurazioni e all’utilizzo di un pantografo di creare delle sculture in marmo identiche ai modelli in gesso di partenza.

    Canova, répere sul modello in gesso delle Tre Grazie
    Canova, répere sul modello in gesso delle Tre Grazie

    Prima di giungere alla realizzazione della statua in marmo vi era quindi una prima realizzazione di bozzetti su carta, seguiti dalla creazione di modelli in creta di dimensioni ridotte fino a giungere alla realizzazione di modelli in gesso a grandezza naturale, realizzati dopo aver creato i relativi stampi: nella casa del Canova a Possagno si possono vedere conservati gli strumenti utilizzati dallo scultore e dai suoi collaboratori per realizzare le sue splendide sculture.

    La vita del Canova: eventi salienti della vita di questo grande scultore

    AnnoEvento
    1757Nascita ad Possagno, in provincia di Treviso
    1775-1779Studia a Venezia presso il pittore Giovanni Battista Piazzetta
    1779Si trasferisce a Roma
    1780Inizia la sua attività di scultore
    1781-1783Lavora al monumento funebre di Clemente XIII
    1793-1805Realizza la statua di Paolina Bonaparte
    1802Viene invitato in Austria dall’imperatore Francesco II
    1805-1819Realizza il monumento funebre a Clemente XIV
    1810-1815Lavora al monumento funebre di Maria Cristina d’Austria
    1819Inizia la costruzione del Tempio Canoviano a Possagno
    1820Diventa presidente dell’Accademia di San Luca a Roma
    1822Muore a Venezia, all’età di 64 anni
    1826-1830Viene fondata la Gypsoteca Canoviana a Possagno, per volontà di Canova
    1830-1832Viene completata la costruzione del Tempio Canoviano a Possagno

    La formazione artistica del Canova a Venezia

    Canova ricevette la sua prima formazione artistica dalla famiglia Giuseppe Bernardi, una dinastia di scultori di Possagno, per poi studiare all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

    Giovanni Battista Sartori: il fratellastro del Canova

    Giovanni Battista Sartori è sicuramente una delle figure più importanti e influenti nella vita di Canova: fu un vescovo e, soprattutto, una persona di grande cultura e dalle grandi capacità imprenditoriali. Sarà Giovanni Battista Sartori a completare il grande Tempio Canoviano dopo la morte del fratello (al suo interno sono custodite le spoglie di entrambi) e a celebrarne personalmente la cerimonia d’inaugurazione il 7 maggio del 1832.

    Il Canova a Roma

    Nel 1779, si trasferì a Roma, con la madre Angela Zardo (che si era risposata dopo la morte del padre di Antonio Canova) e il fratellastro, Giovanni Battista Sartori, dove ebbe modo di conoscere il mondo artistico dell’epoca e di lavorare alla corte pontificia.

    La bottega del Canova è un edificio storico della città di Roma, in via delle Colonnette 26A-27 : sulle pareti dell’edificio si possono ammirare targhe in pietra che ricordano l’attività del Canova a Roma.

    Lo studio del Canova a Roma
    Lo studio del Canova a Roma

    Nel 1802, l’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena lo invitò ad assistere alla consacrazione della nuova chiesa di San Giovanni a Laterano a Roma, dove il Canova aveva realizzato alcune sculture. Durante la sua visita, l’imperatore gli offrì un incarico importante: la creazione di una serie di monumenti funebri per la famiglia imperiale austriaca.

    Il soggiorno austriaco del Canova

    Canova accettò l’incarico e si trasferì in Austria, a Vienna, nel 1802.

    Lì, lavorò alla realizzazione di numerosi monumenti funebri per i membri della famiglia imperiale, tra cui quelli per l’imperatrice Maria Teresa e per l’arciduca Carlo d’Austria. Il lavoro di Canova fu molto apprezzato dalla corte austriaca, che gli conferì l’Ordine di San Giuseppe, la massima onorificenza dell’impero.

    Il lavoro di Canova in Austria ebbe un’importanza notevole per lo sviluppo dell’arte neoclassica in Europa. Le sue sculture furono esposte in molte città europee e influenzarono gli artisti del tempo, che cercavano di riprendere i valori dell’antichità greco-romana.

    Nonostante il grande successo in Austria, Canova mantenne sempre un legame forte con la sua città natale, Possagno.

    Oltre a Vienna Canova si recò anche a Londra e Parigi: a Parigi il Canova fu inviato con un importante compito, recuperare le opere trafugate da Napoleone all’Italia e riportarle nella patria natia.

    Il ritorno a Possagno e il Tempio Canoviano

    Nel 1819, decise di tornare in Italia e di ritirarsi a vita privata a Possagno. Qui, si dedicò alla costruzione del Tempio Canoviano, un mausoleo che ospita una grande statua in marmo rappresentante il Trionfo di Amore e Psiche, una delle sue opere più celebri.

    Il Tempio Canoviano a Possagno (Veneto)
    Il Tempio Canoviano a Possagno (Veneto)

    Canova morì a Venezia il 13 ottobre 1822, lasciando un’eredità artistica di grande importanza per la storia dell’arte. La sua morte è dovuta a una occlusione dello sterno derivata da uno strumento che il Canova utilizzava per rifinire le sue statue.

    Le opere più famose del Canova

    OperaLuogo
    Amore e PsicheLouvre, Parigi
    Monumento funebre di Clemente XIVBasilica di San Pietro, Roma
    La MaddalenaMuseo dell’Ermitage, San Pietroburgo
    Paolina Borghese BonaparteGalleria Borghese, Roma
    Le tre GrazieMuseo dell’Ermitage, San Pietroburgo
    Le DanaidiMuseo Correr, Venezia
    Venere ItalicaGalleria d’Arte Moderna, Firenze
    La VestaleMusei Capitolini, Roma
    Teseo e il MinotauroMuseo Nazionale del Bargello, Firenze
    Monumento funebre di Maria CristinaBasilica di Santa Croce, Firenze

    La gypsoteca e la casa natale del Canova a Possagno

    Le sue opere sono ancora oggi ammirate in tutto il mondo e rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore: nella gypsoteca di Possagno, situata accanto della sua casa natale,  vengono custoditi buona parte dei gessi (130 opere) che fanno da modello per la realizzazione delle statue in marmo: è un luogo incredibile in cui si viene travolti dalla bellezza delle opere del Canova.

     

    Antonio Canova è stato uno dei più grandi scultori della storia dell’arte, un artista che ha rappresentato l’apice del neoclassicismo, attraverso l’utilizzo di forme semplici, linee pulite e grande attenzione ai dettagli. Le sue opere sono ancora oggi ammirate in tutto il mondo e rappresentano un patrimonio culturale di grande importanza per la storia dell’arte.

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